Salve lettori, questo blog come avrete già letto ha lo scopo di diffondere argomenti approfonditi su temi che riguardano il Web2 e il Web3 con focus di attenzione anche sull’arte nell’era del digitale e come l’arte si incontra con gli NFT.
Tra i nostri autori, meritevole di attenzione è la penna di Annalisa Curtarelli, autrice che oggi vi pongo in attenzione.
Ma chi è Annalisa Curtarelli? Conosciamola meglio!
Biografia
Annalisa Curtarelli è Co-founder e Art Researcher del progetto MetaBrera, ed in parallelo studentessa-tutor presso la Scuola di Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio artistico contemporaneo dell’Accademia di Belle Arti di Brera.
La sua formazione, a partire dal 2011, ha preso forma intorno al settore creativo da molteplici punti di vista: dal mondo del cinema e del teatro, passando alla comunicazione e la didattica dell’arte, sino alla valorizzazione dei beni culturali.
Dal 2021 ha contribuito alla nascita e allo sviluppo del progetto MetaBrera, con particolare attenzione per le attività di ricerca, formazione ed educazione, con l’intento di indagare le prospettive e gli strumenti del Web 3.0 applicati al panorama artistico culturale.
In contemporanea ai suoi studi ha lavorato come collaboratore nelle attività espositive per il progetto HOPERAPERTA, in occasione della Milano Design Week 2022 e, nello stesso anno, per il museo indipendente FuturDome. Presso quest’ultimo, nella sezione di Archivio dell’Istituto Internazionale di studi del Futurismo ha sviluppato competenze in ricerca e organizzazione di materiale d’archivio, attività che attualmente porta avanti nell’esperienza iniziata da Mousse Magazine & Publishing.
Annalisa Curtarelli si racconta
La mia ricerca si muove a partire dal settore culturale, in particolare, intorno a quelle pratiche relazionali-comunicative definite arte; plurali linguaggi che caratterizzano unicamente la dimensione umana. Queste forme di umanità costruiscono significato e valore all’interno di comunità, che come si sa, per il sistema dell’arte tradizionale si compongono spesso in piccole cerchie elitarie.
Nel 2021, l’avvento della blockchain e degli NFT , su larga scala, è stato uno scossone alla gerarchia del mondo dell’artistico.
Da studentessa, era impossibile non farsi prendere dall’iniziale euforia, la quale mi ha spinto a comprendere dinamiche e meccanismi di un settore a me completamente sconosciuto.
Dal cieco entusiasmo, oggi, il tempo ha assestato e riposto la mia fiducia/speranza di un nuovo paradigma per le organizzazioni culturali, nella ricerca: poste a uno sguardo critico, queste tecnologie sono diventate fonte di studio per la costruzione di una comunità artistica, che seguendo gli ideali espressi dalla blockchain, diventi più chiara, partecipata e diffusa.
Su queste considerazioni, infatti, da un anno mi sono avvicinata alla Net art come territorio dove contestualizzare un pregresso di esperienze creative fondamentali per la comprensione del fenomeno attuale; al contempo, è per me fondamentale strutturare una riflessione in una prospettiva futura, dunque perseguire uno studio sui nuovi strumenti che il Web 3.0 propone, in particolare, le DAO come organizzazione democratica e orizzontale per la collaborazione collettiva nella formazione di valore, cultura e sapere.